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La commissione Permanente INTERPOL sulle vittime di disastri (INTERPOL DVI Standing Committee) è costituita da tre gruppi di lavoro (Polizia Scientifica, Patologi/Biologi Forensi, Odontologi Forensi).
Il Dr. Nuzzolese è componente del Gruppo di Lavoro di Odontologi Forensi dal 2010 e rappresenta il primo odontoiatra italiano ad aver intrapreso questo scambio e confronto tecnico internazionale sulle metodiche di identificazione dentale.
La modulistica INTERPOL perderà dal 2014 la denominazione con le lettere e passerà ad una distinzione numerica.
In particolare la schede F1 e F2 della parte dentale/odontoiatrica saranno individuazione a partire dal numero 600.
Sarà anche presto attivato il nuovo database europeo per la ricerca dei soggetti scomparsi e da identificare chiamato FAST ID che sta per terminare la fase sperimentale.
Numerose le presentazioni e gli aggiornamenti tecnici su disastri pregressi e recenti. Lo stesso Dr. Antonio Grande ha presentato i riscontri delle procedure di identificazione delle vittime del disastro della Costa Concordia. Peculiare come anche in questo caso il metodo dentale sia stato quello prevalente, con la conferma finale del DNA.
La maggior parte degli operatori di Polizia e tutti gli esperti delle scienze forensi e della identificazione delle vittime di disastri (cosiddetti DVI specialist) sono concordi nella necessità di un approccio multidisciplinare, che tenga, però, anche conto della sofferenza delle famiglie che attendono il riscontro proprio per elaborare il lutto.
L’orientamento generale è quello di salvaguardare di Diritti dell’Uomo, perché la dignità di un individuo non cessa con la sua morte. E’ quanto afferma da anni il Dr. Nuzzolese, evidenziando la “necessità di eseguire ogni autopsia di un soggetto da identificare, di cui non nota la nazionalità, seguendo la linee guida e raccomandazioni dell'INTERPOL”.Oggetto peraltro di una sua breve presentazione dal titolo 'Disaster Victim Identification and Human Rights' (Vedi immagine) del 29 Maggio 2013.
L’autopsia giudiziaria è, infatti, generalmente orientata alla sola individuazione della causa della morte ma spesso vengono raccolte in modo incompleto quelle informazioni che possono portare alla identificazione.
Il Dr. Nuzzolese è fermamente convinto, e ormai da più di 10 anni, che il perito odontoiatra dovrebbe essere sempre chiamato a svolgere l’accertamento e raccolta odontologico-forense sul cadavere da identificare di cui ignota la nazionalità, superando l’attuale discrezionalità del medico legale, così come sarebbe opportuno l'impiego di non solo della modulistica prevista dal Sistema Ri.Sc. ma anche la rinnovata modulistica INTERPOL, idonea allo scambio internazionale.
Il Dr. Nuzzolese relazionerà su questa tematica anche al prossimo congresso internazionale organizzato dalla International Organisation of Forensic Odontostomatology IOFOS che si svolgerà a Firenze nei giorni 29-31 Agosto 2013 evidenziando i rischi di un autopsia incompleta sotto il profilo dell’attribuzione personale di un cadavere senza nome. |